Foto © 2014 Emanuele Badessi
Domenica 11 gennaio 2015, sembrerebbe una data qualunque leggendola infretta, ma per noi non è così. Questa data rimarrà nella storia dei Mammuth Roma come il giorno in cui si è disputato il primo derby tra due squadre della stessa società. In estate infatti si era concretizzato il progetto di iscirvere due formazioni di B, una più esperta e rodata ed una più giovane e spregiudicata, l’inserimento di entrambe nel girone D di campionato ha fatto immediatamente pensare ad una parola sola: derby. Una di quelle date che si cerchiano sul calendario, che volenti o nolenti si sente e si freme per scendere in pista e giocare fino in fondo, una di quelle date che alla fine arriva e non rimane che godersi lo spettaccolo. Inutile far finta di nulla, la preparazione alla gara non è uguale alle altre, in pista e fuori un via vai di maglie di colori diversi ma con lo stesso logo sul petto, ragazzi che si allenano insieme che si incrociano e si salutano, ma che entrano in una porta diversa dello spogliatoio per ascoltare le ultime indicazioni degli allenatori prima del fischio d’inizio.
Il disco patte sul parquette e finisce tutto, via tutti i pensieri e si inizia a giocare, non si fa più caso al resto se non provare a vincere una gara che vale tre punti. Un primo tempo equilibrato regala emozioni e strappa applausi a chi è venuto a vedere il derby di Roma, l’esperianza della “Beta” si fa sentire, ma le giovani forze dei Mammuth “B” non cedono facilemente, anzi, creano qualche problema che costringe gli “avversari” a forzare il ritmo. Il primo tempo finisce 3-1 per la Beta. Nella seconda frazione di gioco a fare la differenza sono il maggior numero di campionati giocati e quel pizzico di esperienza in più che fa sfruttare le occasioni e così i giovani Mammuth accusano il colpo, si rimettono in gioco, ma ormai è tardi per recuperare una gara che termina 7-2.
Foto © 2014 Emanuele Badessi
Al fischio finale maglie giallorosse e nerazzurre che si incrociano, si salutano e infine fanno una foto insieme, per chi ha cercato e voluto realizzare questo progetto non ci sono colori di divise, in quella foto c’è solo l’orgoglio di vedere un’unica società che prova ad inseguire dei sogni che con l’entusiasmo di tutti possono diventare realtà. Se andiamo a vedere il tabellino ci sono stati dei vincitori e dei vinti, ma per chi ha occhi per guardare oltre il risultato è ben più grande.
Il primo derby è andato e la Beta potrà farne vanto, ma con trepidante attesa aspettiamo quello del girone di ritorno… e non solo.